20070702

auden, wystan hugh

Il poeta che scrive in versi «liberi» è come Robinson Crusoe sull’isola deserta: deve fare tutto da sé, cucina, bucato e rammendo. In casi eccezionali e rari, tale virile indipendenza produce qualcosa di originale e di significativo, ma più frequantemente il risultato è squallido: lenzuola sporche su un letto disfatto e bottiglie vuote su un pavimento sudicio.

 
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