20080522

contro il tibetismo

sono morte più di cinquantacinquemila persone e milioni sono gli sfollati. non meno di cinquemila i minori rimasti orfani.
ma, poiché negli ultimi tempi prevale nei media e nel web una forma collettiva di tibetismo genericamente anticinese, pochissimi si sono sentiti di esprimere una qualsivoglia forma di solidarietà umana a una popolazione così pesantemente colpita da un terremoto devastante.
anzi, le notizie stesse mancano.


disparati invece i distinguo emersi: avrebbero dovuto edificare meglio; non rispettano i diritti umani; applicano la pena di morte; sono cinici imperialisti.
come è noto infatti (nell'ordine): in italia l'edilizia residenziale pubblica impiega i migliori materiali, magari gli stessi utilizzati per costruire la tragica scuola elementare di san giuliano di puglia; a guantanamo si è osservata la convenzione di ginevra; la pena capitale è legge in pochissimi stati americani, appena trentasei su cinquanta e passa; iraq e afghanistan sono stati invasi con mandato internazionale e per la democrazia.

i cinesi drogano i mercati. vengono qui a cucire mutande che evidentemente essi stessi poi comprano. vuoi mettere il sistema di libera concorrenza cui
lieto si conforma il produttore del più diffuso sistema operativo per pc?
per di più le loro banche coprono il debito pubblico degli stati uniti d'america per miliardi di dollari.

i cinesi sono cattivi e perseguitano i tibetani,
un popolo governato da un pacifico regime oligarchico e teocratico, al vertice del quale si colloca una figura religiosa, espressione di un clero.
governo che, per dirne una, ha abolito la schiavitù solo nel 1959. fonti ce ne sono.

il tibet è qui menzionato a titolo esemplificativo di una diffusa tendenza a identificare convenzionalmente una popolazione oppressa (o ferita) con la sua casta di potere. Con il risultato di dividere il mondo in buoni e cattivi.

revisione 26/5

 
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